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Come funziona la digestione dei lipidi Tramite la dieta si è soliti introdurre i lipidi sotto forma di: trigliceridi per una percentuale pari al 98% oltre che vitamine liposolubili, fosfolipidi e colesterolo per un 2%.

Come funziona la digestione dei lipidi

Tramite la dieta si è soliti introdurre i lipidi sotto forma di: trigliceridi per una percentuale pari al 98% oltre che vitamine liposolubili, fosfolipidi e colesterolo per un 2%. Il trigliceride non è altro che un molecola di glicerolo esterificata con tre diversi acidi grassi.

La digestione dei lipidi appare così fortemente condizionata dalla scarsa solubilità dell'acqua, ovvero quell'elemento super importante che si trova all'interno del tubo digerente. Nel momento in cui così i grassi si trovano in un ambiente acquoso composto da secrezioni gastriche, salive, pancreatiche intestinali e biliari, essi finiscono per aggregarsi fra di loro per poi separarsi dal mezzo acquoso.

Il compito svolto dagli enzimi durante la digestione dei grassi

Quando i grassi si riuniscono nel lume dello stomaco, cercano quindi di dare vita a delle vere e proprie macromolecole isolate dal resto della componente idrofila del chimo. Tale situazione è simile a quella che si verifica nel brodo quando le gocce lipidiche si dissolvono dalla parte acquosa.

Questa caratteristica tende però a complicare in modo enorme i processi digestivi, in quanto gli enzimi posti per la digestione dei grassi, si rivelano in grado di aggredire soltanto i liquidi di superficie. Gli enzimi infatti sono idrosolubili e non riescono a penetrare nella singola goccia.

Il processo svolto dal cibo durante la digestione

In un secondo momento la lipasi gastrica inizierà ad attaccare i trigliceridi, andando a staccare solamente uno dei tre acidi grassi presenti. Tramite questa azione avviene la formazione degli trigliceridi e degli acidi grassi liberi.

L'enzima così vanterà un'efficacia di digestione particolarmente ridotta a causa della forte acidità gastrica e della natura idrofobica dei lipidi.
Nell'arco di due o quattro ore, ovvero il tempo in cui il cibo rimane nello stomaco, l'enzima insieme al resto delle lipasi salivari andrà a digerire unicamente il 20% dei lipidi alimentari.

Il ruolo svolto dai sali biliari

Nel tratto iniziale dell'intestino tenue chiamato più precisamente duodeno, si trova un enzima detto lipasi pancreatica che ha il compito specifico di ricoprire la stessa funzione della lipasi salivare e gastrica. Tuttavia l'azione digestiva sarà facilitata dai sali biliari situati nella bile e dalla basicità piuttosto leggera che rende caratteristico il lume intestinale.

I sali biliari infatti rispetto al loro precursore, si presentono sotto forma di molecole anfipatiche e sono in grado di sintetizzare il fegato per mezzo del colesterolo. La composizione di questi sali è nota per avere due differenti elementi: uno idrosolubile e l'altro liposolubile. Allo stesso tempo negli stessi sono presenti delle cariche negative.

Nel momento in cui i sali biliari finiscono nell'intestino, essi vanno ad unirsi alle gocce lipidiche per mezzo della posizione liposolubile.

Grazie a tale meccanismo i sali aiutano a ridurre la coesione che si viene a creare tra i trigliceridi e di conseguenza faciliterà l'attività di digestione delle lipasi pancreatiche. Tramite il rimescolamento delle varie parti che contengono l'intestino, si contribuirà ad avere una scissione delle gocciole lipidiche per farle divenire delle molecole sempre più piccole.

Il processo in questione viene chiamato precisamente emulsione, ed è completamente irreversibile.

Come continua il processo di digestione dei grassi

Quando si sbatte con una forchetta una sospensione di acqua e olio, le due fasi, dopo esserci associati per un breve periodo, torno in fretta a separarsi.
Questo meccanismo è lo stesso che si presenta nell'intestino, con la riaggregazione lipidica inibita da varie molecole tensioattive e dai sali biliari.

Per mezzo della riduzione delle gocce lipidiche, tende ad aumentare la superficie di contatto delle lipasi e oltre ad essa cresce l'efficacia digestiva prodotta dagli enzimi.

La digestione dei lipidi richiede parecchio tempo oltre che la presenza di un enzima pancreatico appunto perché l'adesione alle goccioline di grasso da parte delle lipasi viene ostacolata dai sali biliari che si trovano lungo la goccia limpida.
Rispetto alla lipasi gastrica, quella pancreatica si occupa di scattare dal trigliceride non soltanto uno ma ben due acidi grassi, andando a creare di conseguenza acidi grassi liberi e mono-gliceridi.

Cosa generare le digestione lipidica

Tramite la digestione lipidica si danno vita a dei prodotti finali chiamati acidi grassi liberi, lisofosfolipidi e mono-gliceridi.
Nel momento in cui essi iniziano a formarsi, le gocce allo stesso tempo escono e si uniscono insieme ai sali biliari, colesterolo e lisofosfolipidi.

La fusione generale delle strutture solubili di piccole dimensioni dette micelle che hanno il compito preciso di veicolare fino al resto degli enterociti.
Le micelle non sono composte tuttavia da acidi grassi a media o corta catena perché sono dotati di una maggiore idro-solubilità.

Appare evidente così che i sali biliari siano essenziali per digerire i grassi, non soltanto per le loro numerose proprietà emulsionanti ma anche per l'assorbimento.

Nel caso in cui la bile non dovesse venire riversata all'interno dell'intestino, i lipidi assunti giornalmente con gli alimenti, rischierebbero di passare nelle feci senza che prima avvenga la digestione.
Le vitamine liposolubili e il colesterolo libero inoltre vengono assorbiti senza andare incontro a specifici processi digestivi.

Scritto da Alessandro Rivale 0 commento

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