L'importanza dell'intestino crasso
Come tutti sappiamo l'organo che svolge le mansioni più importanti durante il processo digestivo è l'intestino. Quest'organo si divide in intestino tenue e in intestino crasso, che insieme misurano la lunghezza di circa 8 metri.
Si presenta nella sua interezza come organo cavo a forma di tubo e si divide in più sezioni.
Le sue funzioni variano dall'assorbimento delle sostanze nutrienti alla funzione protettiva da agenti patogeni potenzialmente pericolosi, dalla sintesi di cellule immunitarie all'eliminazione delle sostanze di scarto.
Avere un occhio di riguardo verso questa parte del corpo e controllare costantemente che tutte le funzioni dell'intestino lavorino nella maniera corretta è quindi di fondamentale importanza per assicurarsi di stare in salute.
Successivamente andremo a spiegare in modo più dettagliato le funzioni processate dall'intestino crasso, ovvero la parte dell'intestino che si estende dalla valvola ileocecale all'ano.
Intestino crasso: che cos'è?
Come accennato nel paragrafo precedente, l'intestino crasso è la seconda parte dell'intestino e si sviluppa a partire dalla valvola ileocecale e arriva fino allo sfintere anale. Il crasso si estende successivamente all'intestino tenue e rappresenta quindi la parte terminale dell'apparato digerente.
A livello anatomico, l'intestino crasso possiamo suddividerlo in 6 parti:
- cieco;
- colon;
- ascendente;
- colon trasverso;
- colon discendente;
- sigma e retto.
Quanto è lungo l'intestino crasso?
Estendibile per circa 1,5 metri e di 28 centimetri, il crasso ha il compito di completare la digestione alimentare e di assorbire tutti i principi nutritivi utili.
Possiamo perciò riassumere le funzioni dell'intestino crasso con il raccogliere i residui della digestione e favorirne l'espulsione, l'assorbimento delle vitamine, la produzione di anticorpi e l'assorbimento di acqua.
- Formazione ed espulsione delle feci. Funzione processata con l'aiuto dell'intestino tenue, il trattamento consiste nella conversione del liquido di chyme nelle feci, che verranno poi espulse grazie ai muscoli rettali;
- Assorbimento delle vitamine. Circa 700 sono i batteri da cui l'intestino crasso riesce ad assorbire le vitamine utili al proprio funzionamento. I batteri sono in grado di produrre vitamina B e K e quindi particolarmente utili se l'ingestione dietetica di questa vitamina;
- Assorbimento dell'acqua e degli elettroliti. L'acqua viene assorbita dal nostro organismo nell'intestino crasso, tramite il processo di osmosi;
- Produzione di anticorpi. L'intestino crasso assiste la creazione di nuovi anticorpi capaci di agire di contro i batteri commensali, ma anche contro i batteri nocivi, impedendo quindi lo svilupparsi di infezioni;
- Riduzione acida. La mucosa situata all'interno di questo tratto dell'intestino è in grado di neutralizzare l'acidità causato dagli acidi grassi. La mucosa funge inoltre anche da barriera protettiva, che protegge da infezioni microbiche.
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Infine, è consigliato praticare dell'attività fisica costante, soprattutto per le persone più anziane che passano molto tempo a casa.
Capacità dell'intestino crasso
Dopo aver visto a grandi linee le principali funzionalità dell'intestino crasso, entriamo nello specifico integrando alle informazioni già date nuove e più specifiche nozioni.
Oltre alla importante funzione di espulsione dei rifiuti dell'organismo, l'intestino crasso ha anche l'importante capacità di poter assorbire, soprattutto al livello del colon, acqua ed elettroliti, liquidi di vitale importanza per garantire un corretto funzionamento dell'organismo.
Più prodotti digestivi rimangono nell'intestino crasso, maggiore sarà la possibilità di acqua e sali minerali. Questo fenomeno potrebbe diventare palese nel caso di diarrea o stitichezza.
-> Leggi anche "Feci verdi, da cosa può dipendere?
Nell'intestino crasso vengono poi assorbite anche moltissime vitamine, di cui la maggior parte sono prodotte dai batteri che popolano il colon. La grande maggioranza delle vitamine presenti nel cibo, sono infatti solitamente convertite in energie e immagazzinate grazie all'intestino tenue.
La flora batterica che popola l'intestino, ricava l'energia necessaria per vivere dalla digestione della fibra alimentare e di alimenti come zuccheri.
Grazie a processi come la degradazione batterica della fibra si completa la formazione di acidi grassi a catena corta, che vengono assorbiti proprio dall'intestino crasso, che permette al nostro corpo di ricavarne energia.
Proprio per questa ragione è sbagliato affermare che le fibre non presentano calorie.
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Gli acidi prodotti all'interno dell'intestino dalla flora batterica ha inoltre un effetto di scudo contro il cancro al colon. Per questa ragione, è particolarmente consigliato anche da medici e nutrizionisti di arricchire la propria dieta con alimenti vegetali e integrali, non troppo comuni nelle tavole dei popoli occidentali.
Oltre alla creazione delle feci e alla sua espulsione, l'intestino crasso provvede anche a depositare le feci nello stesso fino al momento dell'espulsione. Questo avviene anche grazie al diametro nettamente superiore dell'intestino crasso rispetto all'intestino tenue.
Come funziona il processo di espulsione delle feci
Le feci sono da considerare prossime all'espulsione, solo giunte ormai nel colon, che ha anche il compito di assorbire acqua e aumentare la massa delle feci.
L'effettiva durata del processo digestivo può variare a seconda della quantità e della qualità degli alimenti ingeriti.
Solitamente un pasto completo staziona nello stomaco per massimo 3 ore, una volta passato nel tenue vi rimane per circa 5 o 6 ore e come ultima tappa prima dell'espulsione soggiorna nell'intestino crasso per un periodo che spazia dalle 48 alle 72 ore.
Questi lunghi processi, permetteranno alle feci di giungere nei pressi dell'intestino crasso formate prevalentemente da una grande quantità di acqua, circa 75%, e da batteri, grassi, sostanze non organiche e materiale non digerito.
Principali problematiche legate all'intestino crasso
Essendo una parte molto delicata del corpo, come altri organi vitali l'intestino crasso è soggetto a disturbi e può essere colpito da malattie più o meno gravi.
Al fine di evitare ciò è sempre preferibile farsi controllare da un esperto con una certa frequenza.
Intestino e alimentazione
Se hai disturbi come reflusso, gastrite, stitichezza o intestino irritabile da molto tempo, il consiglio è quello di recarti al più presto da un medico per monitorare la situazione senza sottovalutarla.
L'alimentazione, per la cura dell'intestino, è fondamentale: se soffri di reflusso gastroesofageo, stai attento a non esagerare con il caffè, se soffri di diarrea stai attento a non mangiare troppi latticini e legumi che possono portare gonfiore addominale e bruciore.
Tra i disturbi che l'intestino crasso può accusare i più comuni sono i seguenti:
- Celiachia. Questo disturbo consiste nell'intolleranza al glutine, che non riesce a essere digerito dall'organismo. Tra i sintomi più comuni causati da questa problematica possono presentarsi rigonfiamento, costipazione, dolore a livello addominale e diarrea.
- Costipazione o Stitichezza. Può essere causata da una limitata mobilità e caratterizzata da una dieta carente di fibra, oltre che da una forte disidratazione e da un consumo di alcuni farmaci. Questo problema potrebbe risultare piuttosto doloroso, in quanto renderebbe difficile l'eliminazione delle feci, che si presentano come dure e asciutte.
- Diarrea. Solitamente causata da un'intossicazione alimentare, si presenta come feci acquose, che possono causare la disidratazione.
- Intolleranza al lattosio. L'intolleranza al lattosio favorisce la mancata digestione degli alimenti a base di latte. Poiché questo elemento non può essere digerito, fermenta nell'intestino crasso fino a causare diarrea, meteorismi e rigonfiamenti.
Patologie più gravi
Tra le malattie più gravi che possono danneggiare la zona dell'intestino crasso, la più pericolosa è sicuramente l'adenocarcinoma del colon, un tumore maligno che si sviluppa tra il colon e il retto. Come la maggior parte dei tumori, questo adenocarcinoma si sviluppa a causa del lento accumulo di mutazioni genetiche da parte delle cellule che costituiscono l'epitelio.
Alla comparsa di questa malattia potrebbero presentarsi alcuni sintomi, più o meno comuni a tutti gli affetti da tumore del colon-retto. I sintomi più comuni sono un'alternanza tra diarrea e stipsi, il sangue nelle feci, un forte dolore addominale, crampi all'addome, gonfiore , bruciore nella zona dell'ano, debolezza e perdita di peso.
Fortunatamente però i malati di tumore al colon possono contare su ben 4 tipi diversi di cura. La terapia chirurgica, la radio terapia, la chemioterapia e la terapia mirata.
Questo rende curabile la malattia, che in una buona parte dei casi esce sconfitta in modo definitivo. È però fondamentale individuare al più presto l'adenocarcinoma, evitando che si espanda oltre la parete intestinale. Questo potrebbe infatti compromettere seriamente il corretto svolgimento delle cure. Al fine di evitare questa spiacevole situazione è consigliato dai medici di prevenire la malattia evitando una dieta errata, l'obesità e una vita sedentaria.